L’Assegno Unico è una misura di sostegno economico per le famiglie con figli a carico, introdotta dal Governo italiano nel 2022. Il suo scopo è quello di semplificare e razionalizzare le diverse misure di sostegno alla natalità e alla genitorialità, sostituendole con un’unica erogazione mensile.
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Quando si presenta
Per il 2024 l’assegno unico è riconfermato.
Sarà necessario rinnovare il proprio ISEE a partire da gennaio 2024 per confermare gli importi con le maggiorazioni.
A gennaio 2024 , grazie all’applicazione dell’indice Istat provvisorio del 5,4% (che potrebbe essere però essere ancora perfezionato a gennaio), come stabilito lo scorso novembre con decreto ministeriale , sia agli importi che alle soglie ISEE comporterebbe:
- un assegno unico con importo minimo per i redditi oltre 45,575 euro che salirebbe a 57,2 euro
- un assegno unico con importo massimo per i redditi fino a 17,090 euro che passerebbe a 199,4 euro ;
- la maggiorazione per i due genitori lavoratori salirebbe a 34,15 euro per ciascun figlio.
Inps comunicherà a gennaio le modalità operative dell’erogazione che potrebbe non essere calcolata nella prima mensilità ma a conguaglio con il tasso definitivo a partire da marzo 2024.
Nel 2024, inoltre, con l’addio al Reddito di Cittadinanza, l’INPS ha chiarito che per continuare a percepire l’Assegno Unico Figli bisognerà fare una nuova domanda da marzo 2024. Dal 2024, infatti, il Reddito di Cittadinanza sarà abolito lasciando il posto all’Assegno di Inclusione.
Le nuove regole di compatibilità relative al diritto all’Assegno Unico Universale figli, con l’avvio dell’Assegno di Inclusione prevedono però che coloro che ricevono il Reddito di Cittadinanza riceveranno automaticamente l’AUU fino a febbraio 2024.
A partire da marzo 2024, sarà necessario presentare una domanda e il pagamento avverrà a partire dal mese successivo. Le richieste pervenute entro il 30 giugno 2024 includeranno gli arretrati a partire da marzo.
Servirà quindi presentare un’altra domanda, a differenza di come è accaduto finora.
A chi è rivolto
L’Assegno unico è rivolto a tutte le famiglie con figli a carico, a prescindere dalla loro condizione lavorativa o dal numero di figli. Possono beneficiarne anche le famiglie di genitori non coniugati, le famiglie affidatarie e le famiglie con figli disabili.
È universale, perché garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di 43.240 euro.
La domanda può essere presentata:
- da uno dei due genitori che esercitano la responsabilità genitoriale, a prescindere dalla convivenza con il figlio;
- dal tutore del figlio o del genitore, nell’interesse esclusivo del tutelato;
- dai figli, al compimento della maggiore età. Questi possono presentare la domanda in sostituzione di quella eventualmente già presentata dai genitori, richiedendo il pagamento diretto della quota di Assegno loro spettante.
Requisiti Assegno Unico 2024
L’Assegno unico e universale spetta alle famiglie in cui ricorrono le seguenti condizioni per:
- ogni figlio minorenne a carico. Per i nuovi nati decorre dal settimo mese di gravidanza;
- ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni, che:
- frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, o un corso di laurea;
- svolga un tirocinio o un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui;
- sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- svolga il servizio civile universale;
- ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.
Come funziona l’Assegno Unico
Alle famiglie che al momento della domanda siano in possesso di ISEE valido, l’Assegno è corrisposto in base alla corrispondente fascia ISEE.
L’importo commisurato al valore dell’ISEE è corrisposto con decorrenza retroattiva con tutti gli arretrati, anche a coloro che al momento della presentazione della domanda non siano in possesso di ISEE, ma per i quali l’ISEE sia successivamente attestato entro il 30 giugno.
L’Assegno unico per i figli a carico, poiché è una misura “universale”, può essere richiesto anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di 43.240 euro. In tal caso, saranno corrisposti gli importi minimi previsti dalla normativa.
Per la presentazione della DSU per ottenere ISEE, è possibile:
- rivolgersi agli intermediari abilitati l’assistenza fiscale (CAF);
- accedere al Portale unico ISEE sul sito INPS, utilizzando le credenziali d’accesso, e richiedere l’ISEE precompilato o non precompilato.
Quanto spetta
L’importo dell’Assegno viene determinato in base all’ISEE eventualmente presentato del nucleo familiare del figlio beneficiario, tenuto conto dell’età dei figli a carico e di numerosi altri elementi.
In particolare, è prevista:
- una quota variabile progressiva (da un massimo di 189,2 euro per ciascun figlio minore con ISEE fino a 16.215 euro a un minimo di 54,1 euro per ciascun figlio minore in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 43.240 euro).
Gli importi dovuti per ciascun figlio possono essere maggiorati nelle ipotesi di:- nuclei numerosi (per i figli successivi al secondo);
- madri di età inferiore a 21 anni;
- nuclei con quattro o più figli, genitori entrambi titolari di reddito da lavoro;
- figli affetti da disabilità;
- figli di età inferiore a un anno e figli di età compresa tra 1 e 3 anni per nuclei con tre o più figli e ISEE fino a 43.240 euro;
- una quota a titolo di maggiorazione per compensare l’eventuale perdita economica subita dal nucleo familiare, se l’importo dell’Assegno risultasse inferiore alla somma dei valori teorici dell’Assegno per il Nucleo Familiare (componente familiare) e delle detrazioni fiscali medie (componente fiscale), percepite nel regime precedente la riforma.
Come presentare la domanda
La domanda di Assegno unico può essere presentata online sul sito dell’INPS o tramite Patronato.
Effetti economici dell’Assegno Unico
L’Assegno unico ha un impatto economico significativo sulle famiglie con figli a carico. Secondo le stime dell’INPS, nel 2023 la misura ha raggiunto circa 2,6 milioni di famiglie, erogando un totale di 12,2 miliardi di euro.
L’Assegno unico ha un impatto positivo sia sul reddito delle famiglie che sulla spesa per consumi. Secondo le stime dell’ISTAT, l’Assegno unico ha contribuito a ridurre la povertà assoluta delle famiglie con figli a carico di circa 100.000 unità. Inoltre, la misura ha contribuito a stimolare la domanda interna, con un impatto positivo sul PIL.
L’Assegno unico è una misura importante di sostegno alle famiglie con figli a carico. Le novità introdotte nel corso del 2023 hanno reso la misura più accessibile e inclusiva, ampliando la platea dei beneficiari e aumentando gli importi erogati.
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