Certificazione Unica 2022: tutte le novità

Mod. CU Certificazione Unica 2022

È stato emanato dall’Agenzia delle Entrate il provvedimento relativo all’articolo 4, commi 6-ter e 6-quater, del decreto n. 322 del 1998, che riguarda la Certificazione Unica 2022. In base all’articolo in questione, ricordiamo, i soggetti che corrispondono somme e valori soggetti a ritenute alla fonte, devono rilasciare una CU, ciò anche ai fini dei contributi dovuti all’INPS, istituto nazionale per la previdenza sociale e agli altri enti che sono indicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Qual è la scadenza per presentare la Certificazione Unica 2022?

Per quanto riguarda le scadenze per la presentazione della Certificazione Unica 2022, l’Agenzia delle Entrate ha fissato il termine al 16 marzo 2022. Per quanto concerne, invece, le certificazioni che contengono esclusivamente redditi non dichiarabili o esenti, tramite il 730 precompilato, la scadenza è fissata alla data del 31 ottobre 2022.

Certificazione Unica 2022 per i lavoratori autonomi: cosa bisogna fare?

La Certificazione Unica è un documento obbligatorio e ha proprio lo scopo di comunicare all’Agenzia delle Entrate le ritenute operate dai sostituti di imposta. Questo significa che anche i redditi provenienti da lavoro autonomo devono essere certificati.

D’altronde, i sostituti di imposta si sostituiscono (parzialmente o totalmente) ad un soggetto passivo davanti alle autorità finanziarie e quindi in relazione alle imposte dovute. Con la CU si può certificare che le somme versate tramite F24, come ritenuta d’acconto da lavoro autonomo o dipendente, corrispondano a quanto dichiarato. Una verifica che viene poi effettuata tramite controllo incrociato dei dati.

Per tutti i lavoratori autonomi, la certificazione unica è obbligatoria: questo a prescindere dal titolo della prestazione, che possa essere occasionale o con partita IVA. Solo il regime forfettario, ex regime dei minimo, ne è escluso. In occasione della compilazione, il lavoratore autonomo dovrà segnare il campo 1, relativo ai redditi da lavoro autonomo. Tra le principali attività è possibile trovare:

  • Prestazione di lavoro autonomo rientrante nell’esercizio di arte o professione abituale;
  • Prestazione di lavoro autonomo non esercitate abitualmente;
  • Prestazioni di lavoro autonomo non esercitate abitualmente per le quali non sussiste obbligo di iscrizione alla gestione separata;
  • Provvigioni corrisposte ad agenti di commercio monomandatari;
  • Provvigioni corrisposte ad agenti di commercio plurimandatari;
  • Redditi derivanti da attività commerciali non esercitati abitualmente.

Invio Certificazione Unica 2022: come bisogna procedere?

Come funziona l’invio della Certificazione Unica 2022? Questo può avvenire in due modalità:

  • la prima è legata all’invio effettuato direttamente dal soggetto che è tenuto ad effettuare la comunicazione, quindi il sostituto d’imposta;
  • la seconda modalità si basa invece sul lavoro di un intermediario abilitato.

Da specificare che la comunicazione si considera inviata solo nel giorno in cui avviene la ricezione dei dati da parte dell’Agenzia dell’Entrate. Verrà poi fornita una comunicazione attestate il ricevimento dei dati, sempre in via telematica, e di quella si dovrà tener conto. Una volta inviato il CU il sistema fornisce prima la conferma dell’avvenuta ricezione del file; poi la ricevuta con esito di elaborazione, se non sono presenti errori, con conferma di avvenuta presentazione del flusso.

In molti decidono di ricorrere ad un intermediario, visto che la procedura potrebbe essere non particolarmente intuitiva a chi non è abituato a questo tipo di documentazione. O comunque sia, ricorrere ad un intermediario può facilitare e velocizzare il tutto. È importante sapere che quest’ultimo sarà poi tenuto a rilasciare al sostenuto di imposta l’impegno a trasmettere per via telematica, all’Agenzia delle Entrate, i dati contenuti nella Certificazione Unica. Oltretutto, dovrà precisare se questa gli è stata presentata compilata o no.

Inoltre, dovrà rilasciare, entro 30 giorni dal termine previsto per la presentazione in via telematica, anche l’originale della comunicazione redatta sul modello conforme approvato. Infine, sarà poi fondamentale conservare copia delle comunicazioni trasmesse.

Quali sono le sanzioni per l’invio tardivo della Certificazione Unica 2022?

È di fondamentale importanza essere a conoscenza delle eventuali sanzioni previste in caso di invio tardivo della Certificazione Unica 2022. Per ogni certificazione unica emessa in maniera tardiva, la sanzione amministrativa pecuniaria di base è fissa ed è di 100 euro, fino ad un massimo 50 mila. Da segnalare come non sia presente la possibilità di beneficiare di un cumulo giuridico. Ciò significa che se un sostituto di imposta invia tardivamente diverse certificazioni uniche, la sanzione applicabile sarà data dalla somma delle stesse.

Nel caso in cui la Certificazione Unica venga inviata in forma errata con 5 giorni di ritardo, la sanzione amministrativa non è applicabile. Da specificare, però, che:

  • in caso di certificazioni uniche inviate nuovamente dopo lo scarto da parte dell’Agenzia delle Entrate, i cinque giorni decorrono dalla data contenuta nella comunicazione di scarto ricevuta;
  • nel caso di certificazioni uniche in cui ci si accorge che sono stati omessi dei dati, allora i cinque giorni sono da considerare a partire dalla data di scadenza.

Se, invece, i modelli sono inviati nel rispetto dei 60 giorni di scadenza, allora la sanzione viene ridotta di un terzo, fino ad un massimo di 20 mila euro. Infine, il mancato rispetto delle scadenze di consegna ai contribuenti di Certificazioni Uniche può essere punito con sanzione amministrativa da 250 a 2000 euro per singola violazione.

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Redazione CAF Fenalca

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