La detrazione IRPEF acquisto di auto usate per disabili o nuove, rappresenta un importante beneficio fiscale. Come abbiamo visto, questa agevolazione consente di recuperare il 19% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 18.075,99 euro.
Indice dei contenuti
Cosa significa “permuta dell’usato”?
La permuta dell’usato è una pratica comune nel settore automobilistico, che consiste nel cedere il proprio vecchio veicolo al concessionario al momento dell’acquisto di uno nuovo (o usato). Il valore del veicolo usato viene quindiDetratto dal prezzo dell’auto nuova, riducendo l’importo da pagare.
Detrazione IRPEF e permuta dell’usato: come funziona?
Nel caso di permuta di un veicolo usato e acquisto di un’auto nuova (o usata) per una persona con disabilità, l’intero valore del veicolo usato può essere incluso nella detrazione IRPEF. Questo significa che sia la somma versata per l’acquisto dell’auto nuova, sia il valore del veicolo usato venduto al concessionario, concorrono al raggiungimento del limite massimo di spesa detraibile, fissato a 18.075,99 euro.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che, in caso di permuta di un veicolo usato e acquisto di un’auto (nuova o usata) per una persona con disabilità, l’intero valore del veicolo usato può essere incluso nella detrazione IRPEF. Questo significa che:
- Importo pagato: la somma effettivamente versata per l’acquisto dell’auto (nuova o usata) rientra nella detrazione.
- Valore del veicolo usato: anche il valore del veicolo usato ceduto in permuta al concessionario concorre al raggiungimento del limite massimo di spesa detraibile (18.075,99 euro).
Quali sono le regole per accedere alla detrazione?
Per poter beneficiare della detrazione IRPEF sull’acquisto di un’auto per disabili con permuta dell’usato, è necessario rispettare alcune regole fondamentali:
- Disabilità: l’acquirente deve essere una persona con disabilità riconosciuta ai sensi della Legge 104/92.
- Documentazione: è indispensabile conservare tutta la documentazione relativa all’acquisto dell’auto nuova e alla permuta dell’usato, tra cui il contratto di acquisto, l’atto di vendita del veicolo usato e la fattura.
- Tracciabilità del pagamento: il pagamento deve essere effettuato tramite metodi tracciabili, come bonifico bancario, carta di credito o assegno.
Documentazione da conservare
Per poter beneficiare della detrazione IRPEF in caso di permuta, è fondamentale conservare attentamente tutta la documentazione relativa all’acquisto dell’auto e alla permuta dell’usato. In particolare, è necessario conservare:
- Contratto di acquisto: il contratto relativo all’acquisto dell’auto (nuova o usata) deve riportare il prezzo di acquisto e le modalità di pagamento.
- Atto di vendita: l’atto di vendita del veicolo usato al concessionario deve indicare il valore del veicolo ceduto in permuta.
- Fattura: la fattura relativa all’acquisto dell’auto (nuova o usata) deve indicare l’importo pagato e il valore del veicolo usatoDetratto in permuta.
Quali veicoli possono essere acquistati con la detrazione?
La detrazione IRPEF spetta per l’acquisto di diverse tipologie di veicoli, tra cui:
- Motoveicoli e autoveicoli, anche usati, adattati in funzione delle limitazioni motorie della persona con disabilità.
- Motoveicoli e autoveicoli, anche usati, non adattati, per il trasporto di persone con handicap psichico o mentale grave, invalidi con grave limitazione della capacità di deambulazione o persone affette da pluriamputazioni.
- Autoveicoli, anche usati, non adattati, per il trasporto di non vedenti e sordi.
Come richiedere la detrazione?
La detrazione IRPEF viene richiesta in fase di dichiarazione dei redditi, compilando il modello 730 o il modello Redditi Persone Fisiche. È fondamentale conservare tutta la documentazione relativa all’acquisto dell’auto e alla permuta dell’usato, in quanto potrebbe essere richiesta in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Ulteriori chiarimenti
L’Agenzia delle Entrate ha fornito ulteriori chiarimenti in merito alla detrazione IRPEF per auto usate per persone con disabilità e permuta dell’usato nella risoluzione n. 11 del 7 febbraio 2023. Si consiglia di consultare tale documento per approfondire ulteriormente la materia.