A regolare l’IMU è la Legge di Bilancio 2020 che ha abolito, a partire dall’anno 2020, l’imposta Unica comunale e, tra i tributi che la componevano, la TASI.
Il presupposto per il versamento dell’imposta resta, in ogni caso, il possesso di:
- fabbricati, esclusa la prima casa a patto che non rientri tra le seguenti categorie catastali:
- abitazioni di tipo signorile;
- abitazioni in ville;
- castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici.
- aree fabbricabili;
- terreni agricoli.
I soggetti obbligati al versamento IMU 2020, dunque, sono i proprietari di immobili, aree fabbricabili e terreni.
Ma anche i titolari di altro diritto reale, ovvero usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie, anche nel caso di residenza o sede legale all’estero. Allo stesso modo rientrano tra coloro che devono pagare l’imposta i concessionari nel caso di concessione di aree demaniali e i locatari in caso di leasing.
La nuova IMU 2020 mantiene l’esenzione già prevista per la prima casa, ad eccezione solo degli immobili di lusso classificati con le categorie A1/A8/A9.
L’imposta è dovuta per l’anno in corso e viene calcolata in proporzione alla percentuale di possesso e ai mesi dell’anno nei quali si è protratto il possesso.
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